(retroscena) n.5
marzo 6, 2015
La verità chiedetela
ai piatti scombinati che si asciugano, alle luci
di natale che incorniciano
i vetri del balcone e i primi lampi
di bel tempo. Della masturbazione
sanno ogni cosa i libri, i quadri
alle pareti; i miei minuscoli
preziosi animaletti impolverati
sulle mensole
conoscono i dettagli.
Di questi anni
potrò raccontare tre lavori
la mia faccia ricomposta
gradualmente, la mia buona
condotta, il mio rigore, il corso
tanto semplice dei giorni, trascorsi
coi capelli in ordine a spiegare
il latino ai liceali. Le notti
temperate e ferme.
Ma la verità chiedetela alle piante
morte di vento, agli scontrini della farmacia, alla cronologia
del browser, ai segni che si scavano e ricalcano
le ombre accanto al naso, al segnalibro
immobile a tre quarti del romanzo
cominciato a dicembre. Le cose
conoscono i dettagli
di questi anni,
quando tacere un nome era stremante
quanto celare il proprio,
frenare una preghiera richiedeva
lo sforzo di un digiuno. Acquietarsi
dissipava energia quanto una lotta,
puniva il corpo
come negarsi il pane.
marzo 6, 2015 alle 8:27 pm
mi piace molto questa farcitura, con maestria aggiungo, di cose quotidiane
complimenti
marzo 26, 2015 alle 5:55 pm
che meraviglia quello che hai scritto.
marzo 26, 2015 alle 9:33 pm
oh <3.
grazie grazie :*
aprile 21, 2015 alle 12:44 pm
Mi sento molto vicino a questa. Mi piace molto. Grazie.
aprile 21, 2015 alle 1:29 pm
ma grazie a te.